Papa Francesco invia un suo delegato a Medjugorje. Indagherà sulla vita pastorale del luogo di culto mariano

Il Santuario di Medjugorje ancora al centro di discussione, stavolta per mano del pontefice Francesco il quale ha inviato un suo portavoce sul posto, il fedelissimo vescovo polacco Monsignor Henryk Hoser.

Il suo ruolo non è quello di indagare sulle apparizioni mariane, che a lungo sono state oggetto di discussione con la Santa Sede, ma sarà, secondo una dichiarazione del portavoce vaticano Greg Burke “L’inviato, invece, dovrà occuparsi della vita liturgia e sacramentale del Santuario, cioè degli aspetti pastorali. Una decisione dunque “più pro che contro”. La sua missione ha lo scopo di acquisire più approfondite conoscenze della situazione pastorale di quella realtà e, soprattutto, delle esigenze dei fedeli che vi giungono in pellegrinaggio e, in base ad esse, suggerire eventuali iniziative pastorali per il futuro. Avrà, pertanto, un carattere esclusivamente pastorale”.

Una decisione presa con molto entusiasmo anche dal giornalista devoto alla Madonna di Medjugorje Paolo Brosio il quale osserva:”non potrà che dare indicazioni positive al Papa, è la scelta del Papa di mandare un inviato l’11 febbraio, esattamente il giorno in cui si ricorda la Madonna di Lourdes alla quale era devotissimo papa Wojtyla, che avrebbe voluto andare a Medjugorje a confessare”. Poi Brosio continua la sua riflessione:” non si entrerà nel merito delle apparizioni mariane ma che Medjugorje, alla quale manca una guida pastorale da quarant’anni, verrà riconosciuta santuario. Come Loreto e Pompei, una delegazione pontificia sotto il controllo del Vaticano. Il Papa sa benissimo che a Medjugorje c’è una mancanza totale di un pastore che possa seguire l’attività dei francescani e dei veggenti e dei pellegrini. C’è un enorme vuoto pastorale e l’inviato di Francesco ridarà alla cittadina bosniaca un pastore dopo quarant’anni”.

 

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